CAPITOLO II: IL MAGAZZINO VIRTUALE

2.4 I VANTAGGI DEL MAGAZZINO VIRTUALE

A seguito dell'adozione del modello del Magazzino Virtuale, il principale vantaggio conseguito deriva dalla riduzione delle scorte in magazzino.
Le scorte costituiscono per l'impresa una immobilizzazione di capitali, quindi una passività, e a seguito della loro diminuzione si ottiene un aumento di liquidità, un ampliamento della possibilità di nuovi investimenti ed un minore ricorso all'indebitamento.
Inoltre le scorte comportano dei costi di gestione: l'ottimizzazione delle scorte in magazzino si basa sull'eliminazione delle scorte di sicurezza, che nella maggior parte di un esercizio non vengono utilizzate, ma comunque detenute per far fronte ad inaspettati picchi di domanda.
Appena applicato, il Magazzino Virtuale, comporta una diminuzione delle scorte che la Unitec quantifica in circa il 20% e non esclude una percentuale maggiore in seguito, quando verrà applicato un controllo maggiore sulle scorte.
La diminuzione delle scorte fa sì che gli stessi costi di immagazzinamento (affitto locali, costi energetici, sicurezza) possono essere ridotti, soprattutto se la riduzione delle scorte È significativa.
Inoltre il Magazzino Virtuale offre la possibilità di raggruppare un numero elevato di acquirenti in una specie di partnership, creando la possibilità di trattare con i fornitori con maggiore potere di contrattazione. Di conseguenza è possibile definire a vantaggio della partnershp condizioni quali prezzo, quantità, tempi, qualità della fornitura, che al piccolo acquirente non erano permessi.
Si avrebbe, in altri termini, quella che si chiama la "buyer aggregation".
Un ulteriore vantaggio consiste poi nella possibilità di conoscere le quantità e le necessità di magazzino in tempo reale, e nel corso dei mesi e degli anni conoscere i lead time di approvvigionamento delle forniture, permettendo di gestire in maniera più efficace ed efficiente il magazzino.
E' molto difficile prevedere le fluttuazioni dei valori di stock per piccoli magazzini indipendenti, ovvero quelli delle singole imprese, ma È relativamente più facile avere il controllo sull'andamento del magazzino distrettuale, poiché si avrebbe a che fare con numeri decisamente più grandi. Se a questo si dovesse aggiungere un controllo preciso e puntuale sull'andamento storico (analisi delle serie storiche) del Magazzino Virtuale, si avrebbe un abbattimento notevole delle scorte di sicurezza (funzione anche della tipologia merceologica).
Infine, bisogna tenere conto del fatto che si avrebbe a disposizione, per l'utente del Magazzino Virtuale, un aumento notevole della disponibilità e della possibilità di scelta di materiali che altrimenti sarebbe molto difficile avere in magazzino normalmente. Se ad esempio si dovesse verificare un particolare tipo di commessa, che non era mai stata preventivata, e che ha bisogno di una apparecchiatura speciale, ci sarebbe un'elevata probabilità che essa sia invece reperibile nel comprensorio distrettuale tramite il MV.
Il suo proprietario forse l'ha resa disponibile perché la usa raramente, e quindi spera di ricavarne dell'utile rendendola disponibile per altre aziende. Tutto questo meccanismo di razionalizzazione però, non può essere portato avanti a compartimenti stagni, ma tenendo conto dell'effetto sinergico di una ristrutturazione complessiva, anche graduale, ma complessiva della struttura distrettuale e mettere mano ai processi aziendali (Business Process Reengineering).
Il fatto di partecipare ad un Magazzino Virtuale comporta ulteriori vantaggi accessori quali:

L'adozione del Magazzino Virtuale, quindi, permetterebbe di ridurre le spese gestionali (overhead gestionale).
Infatti, spesso non si tiene conto del tempo che viene perso praticamente nella ricerca del materiale, nella sua scelta, nel suo acquisto, nel suo riapprovvigionamento.
Senza parlare del tempo ulteriore che viene perso quando anche in una sola di queste fasi "amministrative" si vengono a creare degli intoppi. Spesso bisogna ricominciare tutto il processo daccapo. A questi tempi morti, se ne aggiungono altri ancora, perché non vengono sfruttati i moderni mezzi che la tecnologia mette a disposizione.
Questi tempi "d'ufficio" non sono gratuiti, ma vengono profumatamente pagati "indirettamente", perché chi si occupa di questi passaggi burocratici non può essere operativo e dedicarsi a compiti a più alto valore aggiunto. Se questi problemi venissero risolti, magari con il passaggio delle forniture ad un unico outsourcer degli approvvigionamenti, che sollevi gli operativi dai rapporti burocratici con i fornitori, si avrebbe un miglioramento immediato delle forniture, per tempi e qualità, ma anche di costo perché tutte le fasi di approvvigionamento "passivo" verrebbero eliminate.
E' importante sottolineare come attraverso il Magazzino Virtuale si raggiunga anche il risultato inseguito più tenacemente dalle politiche d'Inventory Management, ossia la riduzione degli investimenti nel magazzino senza compromettere la disponibilità delle scorte e quindi senza rischiare di perdere potenziali ordini.
Nella figura seguente viene rappresentata graficamente la quantità minima di materie prime (espressa in valore) che devono essere presenti in un magazzino gestito secondo i criteri tradizionali dell'Inventory Management, al di sotto della quale non è possibile scendere senza compromettere la continuità produttiva.
Figura n. 2.2 - Livello di Optional service ( fonte Execulink, 2000)

Ciò significa che, diminuendo la quantità di scorte al di sotto del "minimum cost" indicato nel grafico, sarebbe possibile ottenere dei risparmi, a discapito, però, di crescenti costi dovuti alla perdita di potenziali vendite.
Riducendo eccessivamente le scorte, d'altro canto, l'impresa diminuirebbe la sua capacità di produrre la quantità e la qualità della merce richiesta dal mercato (optimal service). Nel grafico sono rappresentate la curva del costo di gestione del magazzino (stockholding costs), che risulta crescente all'aumentare delle disponibilità di scorte, e la curva dei costi derivanti dalla potenziale perdita di ordini (potential lost sales costs), la quale ha un andamento opposto rispetto alla curva precedente.
La scelta ottimale sarà determinata dal punto minimo della curva del costo totale (in rosso), determinata dalla somma dei costi delle altre due.
L'adozione del Magazzino Virtuale modifica radicalmente lo schema appena illustrato. Essendo la disponibilità delle materie prime costantemente assicurata in ogni momento dall'outsourcer di servizio, i costi delle potenziali mancate vendite, subiranno una certa diminuzione, che si tradurrà in un appiattimento della relativa curva.


Figura n. 2.3 - Rappresentazione dei Potential low sales costs. ( fonte Unitec, 2000)

Allo stesso tempo la curva dei costi di magazzino tende ad abbassarsi, in conseguenza del fatto che la quantità di materie da immagazzinare diminuisce sensibilmente, proprio perché non è più necessario che la singola impresa del distretto detenga fisicamente tutti i tipi di materie necessari a garantire la continuità produttiva.


Figura n. 2.4 - Rappresentazione dei Stockholding costs. ( fonte Unitec, 2000)

La combinazione dei movimenti delle due curve comporta la modifica della posizione della curva del costo totale che si abbasserà e si sposterà verso destra.


Figura n. 2.5 - Rappresentazione dei Potential lost sales cost & Optimal service ( fonte Unitec, 2000)

 


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